Lo sci di fondo è molto più di una disciplina olimpica: è una sfida contro sé stessi, contro la neve e contro il tempo. Richiede resistenza estrema, tecnica impeccabile e forza mentale fuori dal comune. È considerata una delle prove più faticose, ma anche più affascinanti, dell’intero programma olimpico invernale.
Le origini dello sci di fondo
Lo sci di fondo nasce come mezzo di trasporto nei paesi nordici, ben prima che diventasse sport. I primi a praticarlo sistematicamente furono i norvegesi, già nel medioevo, per spostarsi nei lunghi inverni innevati.
Diventò disciplina olimpica fin dalla prima edizione dei Giochi Invernali a Chamonix, nel 1924, con gare maschili. Le donne furono ammesse nel 1952, ad Oslo. Da allora, il fondo ha regalato alcuni dei momenti più epici della storia olimpica.
Come si gareggia
Nel fondo si utilizzano sci lunghi e stretti e bastoncini per spingere. Ci sono due tecniche principali:
- Classica: gli sci scorrono paralleli in binari tracciati nella neve.
- Pattinato (skating): simile al movimento del pattinaggio, con spinta laterale.
Le gare olimpiche si svolgono su percorsi misti, con salite, discese e tratti pianeggianti, e si differenziano per distanza e formato:
Le gare olimpiche:
- Sprint (individuale e a squadre)
- 10/15 km individuale
- Skiathlon (metà in tecnica classica, metà in skating)
- Staffetta 4×5 km donne / 4×10 km uomini
- 50 km uomini / 30 km donne (mass start)
Chi vince nel fondo?
Il vincitore non è solo il più veloce: è l’atleta che gestisce meglio le energie, sa leggere il tracciato, sceglie i materiali giusti (sci e scioline), e resiste fino all’ultimo metro. È uno sport dove il cuore e la mente sono tanto importanti quanto le gambe.
Le nazioni dominanti
Le potenze storiche dello sci di fondo sono i paesi nordici e alpini:
- Norvegia: autentico impero del fondo, patria di leggende come Marit Bjørgen, la più medagliata della storia olimpica (15 medaglie).
- Svezia e Finlandia: tradizione lunghissima e grandi campioni.
- Russia (e prima URSS): ha sempre avuto fondisti di altissimo livello.
- Svizzera, Germania, Italia e Francia: protagoniste sia nelle gare individuali che a squadre.
L’Italia nel fondo
L’Italia ha una grande tradizione in questa disciplina. Alcuni nomi storici:
- Manuela Di Centa: 7 medaglie olimpiche.
- Stefania Belmondo: 10 medaglie, tra cui 2 ori, simbolo degli anni ’90.
- Giorgio Di Centa: oro a Torino 2006 nella 50 km e nella staffetta.
- Federico Pellegrino: specialista dello sprint, ancora oggi tra i migliori al mondo.
Milano-Cortina 2026 sarà un’occasione d’oro per il fondo azzurro, con atleti motivati e il tifo di casa sulle piste italiane.
Curiosità e numeri
- Nella 50 km, gli atleti bruciano oltre 2000 calorie in una sola gara.
- Le gare si svolgono anche con temperature sotto i -15°C, spesso su percorsi immersi nella natura.
- I fondisti percorrono più chilometri di allenamento all’anno rispetto a quasi qualsiasi altro atleta invernale.
Milano-Cortina 2026: la magia del fondo di casa
Con scenari mozzafiato tra Val di Fiemme, Livigno e Anterselva, lo sci di fondo sarà uno dei protagonisti dell’Olimpiade italiana. L’atmosfera sarà unica: pubblico sulle piste, emozioni a ogni curva, e sogni di medaglia che scivolano sulla neve.
In sintesi…
Lo sci di fondo è lo sport della fatica e del cuore, dove ogni passo è conquista, ogni salita è una sfida, e ogni traguardo un’impresa. Chi ama lo sport vero, troverà in questa disciplina l’anima più autentica dei Giochi Invernali.