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Curling in Carrozzina: Precisione, Strategia e Inclusione sul Ghiaccio di Milano Cortina 2026

Silenzio in pista. Un respiro profondo. Una mano che guida con decisione la stone lungo il ghiaccio. Nel Curling in Carrozzina ogni gesto è pensato, ogni mossa è calcolata, ogni punto è il frutto di strategia, controllo e spirito di squadra.

Alle Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, questa disciplina torna a raccontare storie di sport e umanità, con partite intense e ricche di colpi di scena, giocate sul filo del millimetro.

Cos’è il Curling in Carrozzina

Il Curling in Carrozzina (Wheelchair Curling) è la versione paralimpica del curling tradizionale, e si gioca su un campo di ghiaccio dove due squadre si sfidano nel far scivolare le “stones” – pesanti dischi in granito – il più vicino possibile al centro di un bersaglio detto “house”.

La disciplina è aperta ad atleti con disabilità agli arti inferiori o che fanno uso della sedia a rotelle per motivi permanenti. A differenza del curling olimpico, nel wheelchair curling non si utilizza la scopa per “spazzare” il ghiaccio, e la stone viene lanciata a mano o con l’ausilio di un bastone speciale.

Ogni squadra è composta da quattro giocatori, con almeno un componente di sesso opposto. La presenza femminile è quindi sempre garantita, a sottolineare anche l’aspetto inclusivo di questo sport.

Dove si Gioca a Milano Cortina 2026

Le gare di Curling in Carrozzina si svolgeranno al Palazzetto Olimpico di Pinerolo, in Piemonte, una delle sedi “satellite” dei Giochi. La struttura, rinnovata in vista dell’evento, è dotata di campi regolamentari, accessibilità totale per atleti e pubblico con disabilità, e servizi moderni che renderanno l’esperienza immersiva e accogliente.

Il palazzetto sarà una delle culle di strategia e concentrazione delle Paralimpiadi: ogni giorno, squadre da tutto il mondo daranno vita a partite tese, dove la tensione si taglia con il fiato e gli applausi esplodono nei momenti più inattesi.

Le Nazionali Protagoniste

Il Curling in Carrozzina è dominato da nazioni con una grande tradizione invernale e nel curling classico: Canada, Svezia, Cina, Norvegia e Scozia (Regno Unito) sono tra le più forti. Ma l’Italia non sta a guardare.

La Nazionale Italiana, con un team in crescita e sempre più competitivo, parteciperà alle Paralimpiadi 2026 con l’ambizione di superare le fasi a gironi e, magari, inseguire un posto tra i grandi. Il gruppo si allena al Centro Tecnico Federale di Pinerolo, sotto la guida di allenatori esperti e con il supporto del Comitato Italiano Paralimpico.

Strategia, Precisione e Fair Play

Il Curling è spesso definito “gli scacchi sul ghiaccio”, e non a torto. Ogni mossa è studiata. Si pianificano traiettorie, si calcolano urti, si cercano angoli perfetti per piazzare o respingere le stones avversarie.

Nel Curling in Carrozzina, la componente fisica si affianca alla concentrazione mentale, alla pazienza e alla comunicazione silenziosa tra i membri della squadra. Il rispetto per l’avversario, il fair play e il clima di cooperazione rendono questo sport un esempio limpido di etica paralimpica.

Biglietti, Come Vedere il Curling in Carrozzina

I biglietti per le gare saranno acquistabili attraverso il sito ufficiale milanocortina2026.org. Data la spettacolarità del torneo e l’interesse per la disciplina, è consigliabile registrarsi per ricevere notifiche sull’apertura delle prevendite.

I match saranno trasmessi anche in diretta streaming e in TV, con commento tecnico per aiutare anche i neofiti a capire le dinamiche e l’importanza di ogni singola stone.

Durante le giornate di gara, saranno attive navette accessibili e servizi di trasporto pubblico integrati verso il palazzetto, con punti informativi anche per persone con esigenze speciali.

Ghiaccio Caldo di Emozioni

Il Curling in Carrozzina è un viaggio dentro il cuore della concentrazione e dell’equilibrio. È un gioco che insegna ad attendere, ad agire con precisione, a credere nel lavoro di squadra.

A Milano Cortina 2026, ogni stone lanciata sarà una dichiarazione: di talento, di riscatto, di visione. Un altro modo di dimostrare che lo sport non ha barriere, ma solo traiettorie da tracciare insieme.

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